In una recente intervista concessa a Secsolution, Mark Cosgrave, Divisional Manager OPTEX per l’Europa Occidentale, condivide le novita` di OPTEX per l’Italia, i principali progetti, le soluzioni tecnologiche sviluppate per fronteggiare la diffusione del Covid 19 e l’impatto che avra` la Brexit.

In che modo, in piena epidemia di Covid 19, i vostri sistemi di rilevamento hanno contribuito al monitoraggio da remoto?

Durante la pandemia, molti locali commerciali sono rimasti vuoti e inutilizzati per lunghi periodi, così come le seconde case e le residenze per le vacanze. Questo, purtroppo, ha creato le condizioni per l’aumento di furti, atti vandalici e occupazioni abusive. Poiché non potevano recarsi nelle loro proprietà o nelle sedi delle attività commerciali, per il controllo di questi spazi le persone hanno dovuto affidarsi a sistemi di allarme remoto o videosorveglianza. Prima e durante la pandemia, i nostri sistemi di rilevamento sono stati improntati ai tre principi cardine del monitoraggio a distanza, fornendo un rilevamento esterno affidabile e accurato, utilizzato per l’allarme antintrusione o per il monitoraggio video.

Il primo principio è il seguente: se il sistema di sicurezza non è in grado di rilevare alcuna intrusione o presenza, non potrà inviare un allarme e non sarà possibile alcun monitoraggio. Il rilevamento è la pietra angolare del monitoraggio da remoto.

Veniamo al secondo elemento. Se da un sito monitorato si ricevono troppi allarmi, questi finiranno per essere ignorati dall'operatore di sicurezza o, nel caso del controllo autonomo, dallo stesso proprietario dell’abitazione o titolare dell'azienda. Ho assistito personalmente a molte situazioni di questo tipo, con eccesso di segnalazioni da allarmi o telecamere dotate di rilevazione di movimento.

Ed eccoci al terzo punto, a mio parere necessario per fornire una protezione efficiente: i sistemi di monitoraggio dovrebbero mirare a scoraggiare eventuali danni. Questo è possibile solo se il sistema di sicurezza rileva l'intrusione precocemente, prima dell’ingresso degli intrusi. In definitiva, prima si effettua il rilevamento, meglio è. Ciò significa che la rilevazione deve avvenire all'esterno.

Questi sono i tre elementi chiave del monitoraggio a distanza. Di recente, abbiamo persino combinato il nostro sensore per esterni più venduto con una telecamera giorno / notte per offrire una soluzione di verifica visiva auto-monitorata.

Il tema dell’integrazione ha acquisito un ruolo centrale nel mercato della sicurezza. In che modo OPTEX migliora l'interoperabilità con la propria tecnologia?

L’integrazione tra dispositivi e sistemi è un aspetto fondamentale per la distribuzione del sistema stesso. Dovrebbe essere compito dei produttori collaborare attivamente tra loro per favorire la connettività e facilitare il lavoro degli integratori di sistemi e degli installatori. OPTEX ha lavorato con tutte le principali piattaforme software di gestione video con l’obiettivo di integrare i nostri sensori IP.

Un altro tema importante sui cui insistiamo è il monitoraggio dei dispositivi. Un sistema di sicurezza deve “sapere” se qualche dispositivo sulla sua rete, inclusi i nostri sensori, sia stato manomesso, abbia perso la connessione o non funzioni come dovrebbe. Questo costante controllo dello stato di salute degli apparati è la chiave per mantenere l'integrità del sistema di sicurezza.

Fino ad ora, la connettività dei nostri sensori IP con le piattaforme VMS è stata raggiunta tramite l'integrazione del nostro codice evento. Attualmente ci stiamo indirizzando verso gli standard ONVIF per la trasmissione dei dati dei sensori. Rendere i nostri nuovi sensori conformi agli standard ONVIF ne aumenterà la flessibilità d’uso con qualsiasi piattaforma ONVIF compliant.

Come vi state muovendo nell’ambito della connettività wireless?

Sempre più spesso, in Italia, negli impianti di sicurezza si ricorre alla connettività wireless, sia per l'intero sistema sia come add-on. Offriamo sensori wireless universali compatibili con più produttori di trasmettitori wireless. Lo sviluppo del nostro protocollo di comunicazione wireless bidirezionale, incorporato nella maggior parte dei nostri sensori wireless, offre la funzionalità per cambiare dinamicamente la configurazione del rilevatore in base ai requisiti situazionali, ad esempio aumentando la sensibilità, le impostazioni anti-mascheramento o la batteria di salvataggio del timer.

I nostri partner per l’integrazione wireless, Saet e Ksenia, stanno fornendo una comunicazione bidirezionale con la maggior parte dei nostri nuovi rilevatori a tenda e PIR (Passive Infrared Sensors) a corto raggio, consentendo la modifica della configurazione da remoto o controllata da un altro sistema e consentendo ai sensori di svolgere diverse funzioni e lavorare in modo più efficiente a seconda dell'ora del giorno, per monitorare gli accessi autorizzati o le intrusioni indesiderate.

Durante questa emergenza sanitaria, avete messo a punto anche altre soluzioni utili per lo smart building e per il retail. Ce ne può parlare?

Sul fronte delle soluzioni per la vendita al dettaglio e per gli edifici intelligenti, forniamo un sistema di conteggio persone multidirezionale e in tempo reale - Akribos - che è stato potenziato durante la pandemia con il protocollo MQTT per fornire un conteggio in costante aggiornamento dell'occupazione degli ambienti. È una soluzione utile per garantire il distanziamento tra le persone nei negozi e in altri edifici e consente di connettersi a un'unità di visualizzazione per gestire i livelli di occupazione. L'integrazione del contapersone con il nostro partner tecnologico Xenometric consente di fornire analisi e report che i retail manager possono utilizzare per migliorare l'efficienza del negozio, inclusi illuminazione, riscaldamento e aria condizionata, e aumentare l’efficacia delle attività di marketing.

In un mondo sempre più digitale e connesso, la vostra tecnologia come garantisce la sicurezza della rete e delle comunicazioni?

Poiché molti dei nostri sensori di rilevamento delle intrusioni sono dispositivi IP che si connettono direttamente alla rete, il nostro team di sviluppo si assicura che il protocollo di comunicazione utilizzato per i nostri sensori sia sicuro anche per il sistema di gestione con cui si integra, VMS o piattaforme PSIM. Ad esempio, la nostra serie REDSCAN RLS-2020 supporta il protocollo https e rilasceremo nuovi prodotti che supporteranno in aggiunta a https, SNMPv3 / IEEE802.1X

L’Head Quarter di OPTEX Europe ha sede nel Regno Unito. Quale impatto avrà la Brexit sulle attività in Italia?

Alla luce della Brexit che si concretizzerà a fine anno, OPTEX si sta preparando e continuerà a sostenere lo sviluppo del mercato italiano della sicurezza con ulteriori investimenti, prossimi ad essere realizzati. Per quanto riguarda la logistica, abbiamo sostenuto un ingente investimento nelle operazioni in Europa continentale in modo da continuare a fornire la migliore logistica ai nostri clienti in Italia. La nostra sede centrale per la sicurezza OPTEX EMEA continuerà ad avere base nel Regno Unito, con i nostri principali team commerciali, marketing e tecnici, ma apriremo nuovi magazzini e logistica con sede nei Paesi Bassi che ci consentiranno di consegnare i prodotti e fornire servizi in Italia.

Le sue previsioni riguardo al mercato italiano nel 2021?

L'Italia è un mercato molto importante per OPTEX in Europa, i nostri sensori sono venduti in Italia da oltre 40 anni, abbiamo un solido rapporto con i nostri clienti e l’Italia è stato il primo mercato a presentare a livello internazionale alcune delle nostre ultime gamme di sensori, incluso il Modulo telecamera VXI-CMOD e il nuovo sensore QXI. Il 2020 è stato un anno difficile per tutti e non vediamo l'ora che arrivi un brillante 2021. Abbiamo in previsione di aumentare il nostro team per l'Italia. Questo ci darà ulteriore forza per fornire un supporto maggiore ai nostri clienti e comprendere ancora meglio le particolarità del mercato, in modo da poter continuare a fornire soluzioni di sicurezza che rispondono alle esigenze specifiche del vostro paese.